COSA DIAVOLO E’ ITALIAN THRASH ATTACK pt.5 – intervista su TuttiPazzi#18

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Intervistiamo l’amico Max the Shark di ITALIAN THRASH ATTACK. Senza fronzoli passiamo subito all’attacco!
Anche se credo che sia già una realtà consolidata nell’Underground, vorrei chiederti di fare una piccola presentazione su cosa fa ITA…

Max: promozione, concerti, piccola label/distro, collaborazioni, fratellanza e tant’altro in stile DIY, in ambiente thrash e hardcore, per passione e anti-lucro. ITA appare sul web il 31 maggio 2007 ma proviene da una serie di eventi organizzati dal 2003.

Parliamo dello squalo simbolo di ITA ed il perchè delle diverse edizioni?

Max: l’idea di utilizzare lo squalo come simbolo di ITA è nata così per scherzo, per il soprannome che mi diede un amico. Il primo logo però era un teschio realizzato da HL1 nel 2007. Solo successivamente ho iniziato ad utilizzare lo squalo classico che ora è il simbolo principale, realizzato volutamente in maniera minimale ed “ignorante”, sotto mia richiesta, da Vinsart.it. Poi ho introdotto altri due squali in tenuta anti-emo che ha disegnato in piena autonomia Peppe dei Bunker 66. Infine l’ultimo è lo squalo martello che sicuramente è il più professionale di tutti, realizzato da RaWcedine che spesso mi aiuta nelle grafiche e sessioni fotografiche ai concerti. Probabilmente a breve arriveranno altre versioni, per tenere un po’ vivo il tutto, anche a livello grafico; ogni logo viene stampato nei vari formati di merchandise per farlo girare il più possibile. Ho inoltre istituito un contest dove, chi realizza le migliori grafiche, viene premiato con la stampa di quest’ultime su t-shirt. Tre di queste sono già state stampate.

Dopo anni di sbattimento in questo sottobosco Metal e HC underground nostrano ed estero, cosa ti spinge ancora a sbatterti? In parole povere, non ti sei rotto ancora le palle? Haahh

Max: No, non mi sono rotto. Anzi…E’ una delle poche cose che coltivo con piacere e passione. Se mi togli la musica e i concerti mi togli tutto!

I motivi principali per cui il metal e l’HC si sono impossessati della tua anima?

Max: Probabilmente il vivere in una zona che offre poco e niente, il disagio, la voglia di sfogarsi, l’aggregazione con chi coltiva una certa attitudine.

Ultimamente hai fatto anche qualche co-produzione, ce ne parli?

Max: Nel 2012 ho co-prodotto un 4 way split: “No More Borders” in vinile 7” con quattro tracce inedite di Raw Power, MDC, Naked Aggression e Som-Hi Noise. Artwork curatissimo di Dani Nefasto, inserto con i testi, il tutto molto professionale. La versione europea, stampata in 500 copie è ora sold out, si trovano le ultimissime in qualche distro. Poi ancora il vinile picture “Hardcore Is Suffering” dei Deep Throat (Alessandria Hardcore) limitato a 100 copie, mixato dal mitico Don Fury! Per quest’anno invece, le co-produzioni in arrivo sono “Camping The Vein” dei Sofisticator in vinile limitato a 500 copie di cui 100 in vinile verde; “Falling”, il nuovo lavoro dei Fuser, 14 pezzi di fastcore in vinile 7”! Porrozine #7 che conterrà anche una rubrica curata da Italian Thrash Attack. Sono sempre aperto a tante altre collaborazioni quindi se qualche etichetta DIY ha bella roba in progetto non esiti a contattarmi!

Noto che a volte la gente ed i gruppi in generale chiedono supporto, ma sono i primi a non darlo, cosa ne pensi?

Max: ahahah, classico! Probabilmente non si accorgono che parlano di supporto solo quando serve a loro o alle loro serate. In fin dei conti non me ne frega, di sicuro non lo si può dire di me, ed è quello che conta. Come sono solito dire: “pochi ma stronzi”…ma te lo spiegherò un’altra volta…

Secondo te negli ultimi anni, i migliori concerti dove si svolgono? Parlo di organizzazione, affluenza ed affiatamento del pubblico?

Max: Domanda difficile! Sicuramente a livello di affluenza il nord Italia vince. La cosa migliore comunque è girare tutta la penisola, si respira sempre un’atmosfera diversa, si fanno nuove conoscenze, si supportano diverse scene.

Sempre in giro con il tuo stand pieno di merchandise, trovi riscontro dalle persone che incontri? Parlo anche a livello di vendite…

Max: Il riscontro c’è e ci soddisfa. Anche se non a livello di vendite, lo stand rimane un punto d’incontro e di socializzazione. Si scambia materiale, demo, fanzine, chiacchiere e tant’altro. Poi come sai, sullo stand do spazio al merch di molte band e il ricavato va interamente a loro. Come ti dicevo prima, anti-lucro.

Visto che sei sempre aggiornato consigliaci qualche band…

Max: Bunker 66, Hatred, Sofisticator, Interceptor. I nuovi lavori di Affluente e Concrete Block.

Sei contento di tutto questo revival del Thrash Metal o pensi sia solo un lampo nel cielo?

Max: Questo ritorno sta resistendo ormai da qualche anno se ci pensi, è da un po’ che ne parliamo! Per me è sicuramente piacevole data la quantità di concerti. Probabilmente la cosa andrà scemando ma al momento pensiamo a godercela!

Ho notato che sei in buoni rapporti con Paul Speckmann (leader dei Master), com’è nato il tutto?

Max: ci siamo conosciuti ad un concerto dei Master a Napoli. Dopo una chiacchierata/intervista per X-Noise ho approfittato dell’occasione per togliermi un po’ di curiosità sugli Abomination. Da lì siamo rimasti in contatto e ci siamo ritrovati ad ogni suo tour in Italia. In particolare lo scorso anno è stato mio ospite allo stand di Italian Thrash Attack per l’Armageddon In The Park Festival e, come sempre, grandi risate! E’ una persona disponibilissima con tutti, sempre on the road e a contatto diretto con i fan. Vive di metal quindi è doveroso dargli una mano acquistando direttamente da lui il merch dei Master e delle sue altre band collaterali.

Un pensiero su questo famigerato file sharing estremo di Mp3…

Max: Sicuramente ha dato una mano nel far girare il più possibile il materiale di band underground. Personalmente non accetto promo in mp3, mi danno la nausea.

Che differenze trovi tra i nuovi teen-ager e le “semi & vecchie leve”? Parlo di gente che ha dai 30 anni in su (come noi del resto), cresciuta senza internet ma con fanzine, vinili e cassette duplicate.

Max: L’importante è condividere tutto anche con le nuove leve. In fin dei conti sono proprio i ragazzi più piccoli di noi che popolano i concerti oggi. Una volta eravamo come loro…

Pensi che per un Thrasher o Hardcorer sia essenziale la “divisa”?

Max: Sicuramente no, anche se penso venga spontaneo non girare con la magliettina griffata.

Se te la senti, ti do libero sfogo sull’annullamento improvviso del V.U.S che si doveva tenere in provincia di Isernia, giusto per far capire che merda c’è in giro.

Max: niente di nuovo, la solita burocrazia di questa italietta. Quando si accaniscono contro un festival o un locale metal, punk, hardcore o quello che sia, cercano un cavillo e bloccano tutto il venerdì pomeriggio in modo che poi non hai modo di risolvere, in quanto tutti gli uffici sono chiusi. Non ci meravigliamo più di queste cose, non è la prima volta che accade. L’evento era diventato qualcosa di grosso, dava fastidio a “qualcuno” che ha ben pensato di utilizzare i suoi poteri per bloccarci. L’ignoranza sta nel non capire che non avremmo dato fastidio a nessuno né avremmo tolto clientela agli altri locali che assolutamente non frequentiamo. Nient’altro da aggiungere…fate 2 + 2…

Sempre parlando del suonare dal vivo, visto che ogni tanto stai in mezzo alle organizzazioni, cosa ne pensi del Pay To Play?

Max: Sappiamo bene che il metal è sottopagato, l’hc ancora di più…Ho organizzato diversi concerti e posso dirti che non ho mai guadagnato un euro! Se ci fosse una maggiore affluenza probabilmente si riuscirebbe a pagare anche un po’ di più le band. Arrivare a pagare per suonare però mi sembra esagerato, ancor di più in Italia. Aprire il concerto di un grande nome difficilmente fa curriculum qui e chi viene al concerto nel 99% dei casi non ti calcola minimamente, sono praticamente soldi buttati. Personalmente investirei in un tour estero. Se si hanno dei contatti lo si organizza facilmente, laddove dovessero mancare bisognerebbe affidarsi a qualche agenzia seria, ma le cifre non differirebbero più di tanto, calcolando le spese che comunque avresti avuto affittando un furgone, per la benzina, l’alloggio ecc. Il successo però non è assicurato ahah.

Invece delle pseudo etichette che ti chiedono un sacco di soldi per stamparti i lavori?

Max: Con un minimo d’intelligenza ti dai all’autoproduzione a questo punto!

La tua Maiden Mania (che comunque può considerarsi una malattia, ahhaah) come va?

Max: Cerco di disintossicarmi ahah. E’ fantastico ma è davvero impossibile stare dietro a tutte le edizioni che stampano, ai libri, gadgets, ecc. Ho preso le nuove edizioni in picture disc e qualche mese fa, sono riuscito a farmi autografare una paio di vinili da Steve Harris, prima del concerto dei British Lion a Roma.

Purtroppo il tempo è tiranno (più che altro lo spazio della fanzine) quindi termina come vuoi e grazie!!

Max: Grazie per l’interessamento e per lo spazio! Seguiteci sul sito web ufficiale www.italianthrashattack.com per rimanere aggiornati su uscite discografiche, concerti e tant’altro! Ripeto, contattatemi per co-produzioni!